Giulia Ferrari presenta:
"I sommersi e i salvati" di Primo Levi


Primo Levi
Primo Levi è stato uno scrittore italiano, autore di racconti, memorie, poesie e romanzi. 
Il 13 dicembre 1943 il giovane chimico venne arrestato dai nazifascisti venendo prima mandato in un campo di raccolta di tutti gli ebrei e, nell'anno successivo, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. Grazie alla sua specializzazione, è riuscito a sopravvivere. In seguito è tornato in Italia, dove si è dedicato con forte impegno al compito di raccontare le atrocità viste e subite.

"I sommersi e i salvati"
L’opera è suddivisa in otto capitoli, in ciascuno dei quali si affrontano temi come il senso di vergogna dei deportati sopravvissuti, le difficoltà e le condizioni di vita all’interno del campo di concentramento. 
L'argomento principale del libro è la memoria: Levi parte dal presupposto che essa sia fallace, condizionata da ciò che si sente e da ciò che si legge. Se per gli oppressori la memoria può essere facilmente cancellata, è per gli oppressi che il ricordo delle torture subite non riesce a scomparire. Si parla inoltre della diversità di trattamento all'interno dei lager, dell'angoscia della liberazione e delle difficoltà linguistiche, in particolare di quelle degli italiani che, giunti nei lager, non riuscivano a comprendere il tedesco. 
Levi tratta della violenza praticata senza un apparente scopo, ma usata solamente per provocare il piacere in chi la esegue: il viaggio nei carri merci, la nudità imposta ai prigionieri, il tatuaggio sul braccio, i lavori inutili e gli esperimenti effettuati sulle persone.