Cinzia Stella presenta:
"La casa in collina" di Cesare Pavese


Cesare Pavese
Cesare Pavese nasce in provincia di Cuneo, nel 1908.
Tra il 1915 e il 1926 studia a Torino e nel frattempo partecipa al gruppo anti-fascista che diede poi origine alla casa editrice Einaudi.
Per motivi politici dovette subire il carcere e il confino fino al 1936 quando ottenne il condono e poté tornare a Torino; qui apprese che la donna da lui amata, Tina, si stava per sposare con un altro uomo, e Pavese entrò in un periodo di crisi.
Nello stesso anno ci fu il suo esordio letterario con le poesie di "Lavorare stanca", un genere nuovo, un tipo di lirica narrativa con cui Pavese supera le prime esperienze, abbandona la metrica tradizionale, tipica nella poesia contemporanea, e adotta un tipo di poesia-racconto, accogliendo l'esempio dei poeti americani.
Partecipò alla Resistenza, il suo spirito inquieto lo portò alla continua ricerca di una verità e di un equilibrio interiore che non riuscì a raggiungere e, sconfortato, si tolse la vita a Torino nel 1950, quando aveva già raggiunto la notorietà. 

"La casa in collina"
In questo romanzo, Cesare Pavese affronta le seguenti tematiche: dapprima quella della guerra che getta tutti, oltre che nello sconforto, anche nella totale apatia; il primo che non si oppone a questo destino avverso è lo stesso Corrado, che abbandona perfino Dino (suo ipotetico figlio) al suo destino; il secondo tema è quello del coraggio degli amici di Corrado che invece cercano di reagire a questa realtà cruenta. Il terzo tema è quello della solitudine, della paura e dell'incontrollabile voglia di fuga. Il periodo storico nel quale è ambientato il romanzo è quello della Seconda Guerra Mondiale, più precisamente l’estate del 1943.