Rita Ferraro presenta:
"Paesi tuoi" di Cesare Pavese


Cesare Pavese
Cesare Pavese nasce il 9 settembre 1908 a Santo Stefano Balbo, paesino delle Langhe in provincia di Cuneo. Ben presto si trasferirà a Torino anche se rimpiangerà sempre i luoghi e i paesaggi tipici del suo paese visti come simbolo di serenità. Nella città compie i suoi studi diventando amico di L.Ginzburg e di altri intellettuali antifascisti. Fin dagli anni Venti legge numerosi autori americani e inglesi di questi ultimi poi tradurrà molte opere. Fra il 1935 e il 1936 con i militanti di Giustizia e Libertà viene arrestato e inviato a Brancaleone Calabro. Tornato poi a Torino nel 1942 diventerà un dipendente della casa editrice Einaudi. Durante l'occupazione tedesca si rifugia in un paese del Monferrato, presso la sorella, guardando con amarezza gli eventi della Resistenza. Dopo la Liberazione si iscrive al partito Comunista e comincia a collaborare all'Unità. Seguono poi anni di intenso lavoro in cui scrive e pubblica molte delle sue opere. Il 27 agosto 1950 viene trovato morto per una dose eccessiva di sonnifero.

"Paesi tuoi"
Nel 1939 Cesare Pavese scrive la storia Berto un uomo accusato di aver investito un ciclista, uscito poi di prigione. Nei suoi anni passati in carcere egli conosce Talino incriminato per aver dato fuoco ad una casa. Quest'ultimo insiste affinchè il compagno vada con lui in paese. Berto accetta e gli viene dato l'incarico di occuparsi della trebbiatrice. Arrivato alla cascina egli conosce il vecchio padre di Talino, Vinverra, la madre e le quattro sorelle. Verrà poi attratto da Gisella la più giovane di queste violentata in passato dal fratello. "PaesiTuoi" suscita un forte scandalo a causa dei temi trattati, infatti per la prima volta Pavese osa parlare di incesto, argomento tabù per l'epoca. Lo stile con cui viene narrata la violenza e successivamente l'efferato omicidio di Gisella è estremamente brutale. Pavese vuole far conoscere una realtà animalesca diffusa nei contesti sopratutto rurali.